Secondo uno dei primi
progetti, le linee Palermo - Girgenti e Catania - Licata sarebbero
state collegate tra Serradifalco e Campofranco, alla fine prevalse
il tracciato attuale tra Canicattì ed il quadrivio delle
Caldare.
Il primo tronco ad essere aperto fu tra Caltanissetta Centrale
e Canicattì, il 26 settembre 1876: seguì la linea
tra Santa Caterina Xirbi (dal 1927 Caltanissetta Xirbi), l'8 aprile
1878, per completare il collegamento il 3 novembre 1880 con il
tratto Canicattì - Aragona Caldare. Si rese possibile in
tal modo il collegamento senza trasbordo da Palermo a Messina,
sia pure con questo lungo giro. Questa situazione durò
per cinque anni, finché fu aperta la galleria di Marianopoli,
che consentiva un accorciamento del percorso.
Con questo la linea non perse importanza, attraversando zone ricche
di risorse minerarie, che venivano così convogliate verso
gli imbarchi di Porto Empedocle e di Licata. Forse per meglio
instradare questi treni si preferì arrivare a Canicattì
da nord: questa scelta oggi si rivela penalizzante in quanto i
treni ordinari devono cambiare il locomotore a Canicattì,
aggiungendo tale perdita di tempo alla già bassissima velocità
commerciale della linea.
I mezzi di trazione, come sulle altre linee siciliane, sono stati
sostituiti poche volte nel corso dei decenni. Negli anni venti
sono giunte le locomotive 740; dopo il 1936 le automotrici Aln
56 Fiat, e nel dopoguerra le Aln 772. Dalla seconda metà
degli anni '50 vi hanno lavorato le vaporiere 741, che verso l'inizio
degli anni '70 hanno lasciato il passo alle diesel D343, che per
le caratteristiche della linea non potevano comunque assicurare
un servizio soddisfacente. Finalmente nel 1992, il 26 maggio,
è stata completata l'elettrificazione su tutta la Catania
- Agrigento: buona parte dei servizi locali sono stati affidati
alle moderne e potenti ALe 582, ma i treni per il continente vengono
trainati dalle E636, gloriose macchine che, almeno sui treni passeggeri,
hanno fatto il loro tempo.
Il percorso è rimasto invariato dall'inaugurazione: le
uniche differenze sono il cambiamento di nome della stazione di
Santa Caterina Xirbi in Caltanissetta Xirbi e la chiusura al traffico
viaggiatori della stazione di Comitini Zolfare e Castrofilippo.
Una curiosità è il tentativo, mai riuscito, di aprire
una seconda linea tra Catania ed Agrigento che avrebbe dovuto
utilizzare nel primo tratto l'esistente linea per Caltagirone
da cui una nuova linea doveva proseguire per Mazzarino e Riesi.
Da Riesi a Canicattì la sede ferroviaria è stata
costruita negli anni trenta, ma mai armata: tra l'altro il tratto
da Canicattì a Sommatino è stato dimensionato per
lo scartamento ridotto, mentre il restante tratto per lo scartamento
ordinario.
La stazione di Agrigento,
all'epoca, non era l'odierna stazione centrale, bensì l'attuale
stazione di Agrigento Bassa, allora denominata Girgenti: da lì
tutti i treni proseguivano verso Porto Empedocle, stazione capolinea
della tratta. La costruzione della linea cittadina, con la galleria
San Gerlando e la nuova stazione Centrale, avvenne nel 1933; da
allora i treni ebbero il loro capolinea ad Agrigento Centrale,
e tra Porto Empedocle ed Agrigento Bassa il servizio fu assicurato
da treni locali, per consentire il proseguimento sulla linea a
scartamento ridotto verso Castelvetrano, completata nel 1923,
finché nel 1967 il servizio passeggeri non venne sospeso;
questo breve tratto di linea rimase comunque aperto al traffico
merci, ed anch'esso elettrificato, anche se oggi il traffico è
stato sospeso.
Il percorso
Il territorio attraversato
dalla linea, fino a qualche tempo fa segnato dalle attività
estrattive, è oggi caratterizzato, specie nella zona nissena,
da una buona proliferazione di attività commerciali e produttive
nonché edilizie, aventi quasi tutte la caratteristica della
"spontaneità". Partiti da Caltanissetta
Xirbi, con le sue pensiline
in ferro, si affronta una lunga
salita che dopo varie gallerie ed un
bel viadotto del 1876
conduce dopo la galleria
Caltanissetta di m.1748
a Caltanissetta
Centrale.
All'estremità della stazione, lato Canicattì, si
trovano i caratteristici edifici dell'ex
deposito locomotive,
oggi declassato a rimessa. La linea prosegue tortuosa per la
campagna finché
non si incontra la stazione di S.Cataldo, caratteristico il tratto a 65Km/h
tra S.Cataldo e Serradifalco. Qualche chilometro prima di Canicattì,
si incontra il binario proveniente da Agrigento, che si segue
fino alla stazione. Dopo l'inversione di marcia si ripercorre
sull'altro binario (entrambi i binari funzionano come due distinte
linee a binario unico) il tratto appena percorso, per dirigersi
in un paesaggio
di nude colline verso
Castrofilippo, ci si affianca alla SS 640, si attraversa
la galleria e ci si avvicina a Racalmuto, segue Grotte alla partenza la linea inizia a scendere
sino alla galleria
allo sbocco della quale si vede il
ponte con 13 archi,
si transita nella stazione di Comitini
Zolfare, per passare
sopra 1
ponte, tra due
brevi gallerie allo
sbocco della seconda si trova il secondo
ponte, per arrivare
ad Aragona
Caldare, dove si riunisce
la linea proveniente da Palermo. Da qui inizia la periferia di Agrigento; dopo una discesa
del 30 per mille e
la galleria S. Giuseppuzzu, si giunge ad Agrigento Bassa, la ex stazione di Girgenti; restano
da percorrere ancora pochi
chilometri, e dopo
essere passati sotto il centro cittadino la corsa ha termine ad
Agrigento
Centrale.
Caratteristiche della
linea
LUNGHEZZA
77,3 km.
PENDENZE
MASSIME
30 per mille tra Agrigento
Bassa ed Aragona Caldare
25 per mille
tra Caltanissetta Xirbi e Centrale
VELOCITA
MASSIMA
85 km/h tra
Aragona e Canicattì
Regimi di Circolazione
Blocco
elettrico
Da
A
Conta assi
CL Xirbi
Canicattì
Automatico
non atto alla ripetizione dei segnali
Canicattì
Aragona Caldare
Manuale
Aragona Caldare
Agrigento C.le
Mezzi di trazione
Locomotive
elettriche
E 636
Exp e Merci Catania - Agrigento
Automotrici
Diesel
ALn 668
1500, 1600 e
3000
CL Xirbi - Canicattì
è percorso anche dalle automotrici in servizio regionale
o diretto Palermo - Gela e Modica.